“Per noi questo fatto è a suo modo un miracolo. Negli ultimi anni, i pellegrinaggi a Medjugorje da Hong Kong si sono fatti più frequenti. Alcuni fedeli hanno saputo di questo Seminario e ci hanno avvisato. Per noi è molto difficile uscire dal nostro paese, per cui i preparativi per il nostro viaggio si sono protratti per più di un mese.
La situazione della Chiesa in Cina è diversa da regione a regione. In alcune di esse c’è una vera e propria persecuzione ed in alcune altre la Chiesa è stata completamente distrutta. Vent’anni fa era proibito celebrare pubblicamente la Santa Messa, oggi invece si può celebrare, ma con molta circospezione. A me personalmente permettono anche di condurre seminari e di presiedere Messe e preghiere, ma sovente vengo convocato e interrogato ed, inoltre, mi chiedono di chiedere un permesso per svolgere il mio ministero. L’intero contesto statale non è certamente accondiscendente. D’altro canto il popolo anela a Dio…
Nell’ultimo periodo, nella mia parrocchia, ci sono anche trecento Battesimi di adulti all’anno. Alcune cifre posso evidenziare quanto grandi siano le esigenze pastorali: in Cina ci sono circa 1,4 miliardi di abitanti, di cui cento milioni sono credenti, pur avendo noi solamente duemila sacerdoti e tremila suore.
Sono più che soddisfatto di questo Seminario. Sento di aver rinnovato il mio sacerdozio e la mia premura nei confronti del popolo. Sono divenuto maggiormente conscio della mia missione di portare agli uomini speranza, amore e coraggio, e la sento con maggior forza. È come se ora vedessi di fronte a me una fiaccola accesa che mi illumina il cammino e mi dà forza”.