Precisiamo subito che essere tentati non equivale ad essere nel peccato. Peccato è cedere alla tentazione, non subirne l’attacco. Anche Gesù è stato tentato, così come sono stati tentati tutti i santi. La tentazione di fatto è inevitabile. Nella S. Scrittura ci viene presentata come l’azione “ordinaria” del maligno che cerca di allontanarci dall’amore di Dio sollecitandoci al peccato e ingannandoci circa la bontà di un’azione. L’esempio classico è descritto nel libro della Genesi (3, 1-3) che ci presenta il peccato originale nato proprio da una tentazione diabolica.
La tentazione si presenta a noi sotto le forme più svariate: a volte come attrattiva e desiderio di un qualcosa che in realtà ci è di danno, oppure come repulsione o disgusto verso qualcosa di moralmente buono e necessario alla nostra santificazione; altre volte come lentezza, negligenza o superficialità verso un nostro dovere oppure come precipitazione nel fare qualcosa che invece richiederebbe tempo e riflessione…; ma le forme della tentazione sono davvero tantissime e toccano tutti i settori della vita morale: dovere del proprio stato, vita di preghiera, carità fraterna, purezza, giustizia, verità…
La tentazione spesso provoca proprio nelle persone che sono desiderose di giungere alla santità un senso di malessere, di sofferenza, di stupore e a volte anche di scoraggiamento. In realtà, anche questa è una tentazione e forse è la più sottile e pericolosa perché inconsciamente nasce ed alimenta l’orgoglio. Il vero cristiano, adulto nella fede, non dovrebbe mai meravigliarsi della tentazione che invece può diventare un ottimo mezzo per crescere nell’umiltà facendoci riconoscere ciò che veramente siamo.
Il vero problema, allora, non è essere tentati, ma cedere alla tentazione. Di questo bisogna aver paura perché cedere alla tentazione equivale a cadere in peccato, cioè a perdere il bene più prezioso che abbiamo: lo stato di grazia. Purtroppo, l’esperienza della nostra estrema fragilità e debolezza ci dice che cedere alla tentazione è molto facile, anzi è la cosa più comune che ci possa capitare per questo Gesù ci invita a premunirci contro questo gravissimo rischio e lottare con tutti i mezzi possibili.
In particolare, Gesù comanda di vegliare e pregare per non cadere in tentazione. Questo significa che ci sono dei momenti in cui solo la preghiera e la vigilanza possono salvarci dal cadere. Purtroppo molti uomini e anche molti cristiani, pieni di sé e di orgoglio, certi della propria forza e della propria coerenza alle scelte fatte, non vogliono capirlo, come non l’hanno capito neppure i dodici apostoli che si sono addormentati invece di pregare. E così, anche soltanto per superficialità o presunzione, si continua a cedere alla tentazione senza opporvi la minima resistenza.
Preghiera nei momenti di tentazione
Signore, tu lo sai, la tentazione è un momento della vita, un momento oscuro e difficile. Improvvisamente è in me il dubbio, tutto si ribella, tutto è insicuro, senza senso quello che faccio. Sono tentato nella carne, nella fede e nello spirito. Nella tentazione, o Signore, tu sei in crisi nella mia mente incapace di capirti, sei in crisi nel mio cuore incapace di amarti, sei in crisi nella mia volontà incapace di volerti. Signore, tu conosci quello che sono e sai quello che faccio, voglio il bene e faccio il male: non mettermi alla prova perché sono debole, non abbandonarmi perché da solo non ce la faccio. (P. Maior)
Preghiera nei giorni della prova
O mio Gesù, sostienimi quando vengono le giornate pesanti e difficili, i giorni della prova a della lotta, quando la sofferenza e la stanchezza potranno incominciare ad opprimere il mio corpo e ma mia anima. Sostienimi Gesù, e dammi la forza di sopportare le sofferenze e le contrarietà. Metti una sentinella alla mie labbra, perchè non esca nessuna parola di lamento verso le tue creature. Tutta la mia speranza è il tuo Cuore Misericordioso. L’unica mia difesa è la tua Misericordia. In essa sta tutta la mia fiducia. Amen.
Preghiera a San Giuda Taddeo nei dubbi religiosi
O Santissimo Giuda Taddeo, hai diffuso instancabilmente la buona notizia, hai condotto gli ignoranti alla verità, hai rafforzato i deboli nella fede e alla fine sei morto martire. Ti prego, rafforza la mia fede, dissipa i miei dubbi, allontana da me la mediocrita' religiosa, fammi combattere risolutamente e coraggiosamente resistere a tutte le ostilità e alle tentazioni, e seguire il tuo esempio nella vita e nella morte, glorificando così Dio qui sulla terra e nell'eternità. Amen.
Preghiera nello sconforto
Signore, ho l’anima piena di amarezza e rischio di essere sopraffatto dallo sconforto. Dammi la forza di accettare questa sofferenza che mi fa partecipe della tua passione e del tuo dolore. E se in un istante di debolezza mi dovesse sfuggire un gesto di rivolta, protestando la mia innocenza, ricordami, o Signore, che tu stesso, pur essendo infinitamente buono, sei stato crocifisso. Rinnova in me il coraggio di affrontare quanto mi riserva la legge misteriosa del dolore, che giorno dopo giorno va restaurando nel mondo la forza di vivere e sperare. Amen.
Preghiera nelle difficoltà della vita
O Signore, ora che il dolore, la tristezza e la trepidazione pesano sul mio cuore, guidami -con la chiarezza della fede- a trovare in Te l’aiuto e il conforto. Lo Spirito Santo mantenga in me la certezza di essere tuo figlio aiutandomi ad accettare dalla tua mano tutti gli avvenimenti. Persuadimi che Tu, Padre, li fai servire al mio bene e, rispettando la libertà umana, ricavi sempre il bene dal male. Fa che nella certezza del tuo amore io trovi risposta a quelle domande che superano la sapienza umana. Io possa sentire, sulla mia strada dolorosa, il tuo passo sicuro che non mi abbandona. Credo in Te, o Signore, perchè sei la verità. Spero in Te perchè sei fedele. Amo Te perchè sei buono. Amen!