Sono tali fatti con i quali l'uomo mostra che i valori più bassi sono per lui più importanti che Dio.
Con tale fatto succede la morte spirituale, perché colui che attempie tale fatto si priva della vita Divina e della grazia dedicata. Ma affinché un fatto cattivo sia appunto il peccato mortale, si devono eseguire nello stesso tempo tre condizioni: che il fatto per se è una grave trasgressione della legge di Dio, che è fatto con la piena coscenza e che è fatto nella libertà, con il consenso libero.
Cos'è la grave trasgressione della legge di Dio la determinano più da vicino i Dieci comandamenti di Dio, per esempio idolatria (il rifiuto dalla fede in Dio per la fede di qualcos'altro, oggetto, persona o dio falso), offesa di Dio, omicidio, adulterio, furto grave, grande bugia, grave lesione del prossimo (che include anche abuso sessuale dell'altro), fare un danno grave e simili.
Che un fatto succeda con la piena coscenza, vuol dire che l'uomo in quel momento deve essere consapevole che un certo fatto è peccato, che è male, che è contrario alla legge di Dio e che avrà per conseguenza la interruzione della relazione amichevole con Dio, dunque quando l'uomo sa che è maligno e quando decide con la propria volontà di essere maligno, cattivo.
Finalmente deve essere eseguita la terza condizione che l'uomo è consapevole che si tratta di una grave trasgressione con terribili e gravi conseguenze eppure con grado sufficiente della libertà sceglie questo fatto, cioè che lo fa per propria scelta.
I moralisti ritengono che sono relativamente rare le situazioni nelle quali siano eseguite tutte e tre le condizioni, di conseguenza, tali peccati mortali sono relativamente rari. Speriamo che potrete, sulla base dei criteri menzionati, valutare da soli quale fatto potrebbe essere il peccato mortale.